I tipi di aceto in cucina

Sono moltissime le varietà di aceto a disposizione in cucina. Tutte una buona fonte di polifenoli, composti sintetizzati dalle piante per contrastare lo stress ossidativo del nostro corpo.

  • Aceto di mele – si tratta di un ingrediente molto pregiato, dunque quando si acquista, bisogna fare attenzione a questi termini: che il prodotto abbia dei residui galleggianti, a garanzia che non sia trattato/distillato (quindi privato di nutrienti preziosi) e che provenga da coltivazioni biologiche certificate. Ciò assicura che non ci sia traccia di pesticidi o sostanze chimiche. L’aceto di mele è anche quello che meglio si adatta alle pulizie in casa secondo la rigida dottrina dei “vecchi rimedi della nonna”.
  • Aceto balsamico – prodotto con uve di qualità eccellenti e tenuto a riposo anche per 25 anni, indicato per aumentare il senso di sazietà.
  • Aceto di vino – i migliori sono fatti maturare in legno per 2 anni minimo, arrivando ad avere un sapore deciso e complesso.
  • Aceto di malto/birra – dal maltosio, per mezzo della fermentazione alcolica, si ottiene una birra, che viene fatta ossidare e poi invecchiare. Questo tipo di aceto si usa spesso per i fritti.