La coltivazione del carciofo

Gustoso, versatile in cucina e tanto benefico per la salute: sono le virtù di questo ortaggio molto apprezzato e semplice da coltivare. Non tutti però riescono a inserirlo nell’orto perchè richiede molto spazio. Infatti, pur essendo la parte del carciofo che si mangia di per sè piccola, la pianta su cui questa si forma è molto espansa. Inoltre, rispetto agli altri comuni ortaggi, bisogna sapere che è una specie poliennale e che quindi la coltura occuperà lo spazio per 3 o 4 anni ( in teoria anche di più ma con il tempo perde di convenienza producendo sempre meno).

Clima e terreno adatti

Il carciofo si coltiva bene al Centro e al Sud Italia, isole comprese, mentre è più difficile al Nord, dove le basse temperature invernali risultano spesso limitanti. Il terreno ideale ha pH sub-acido ed è abbastanza sciolto e drenante, ben arricchito di ammendante naturale come compost maturo o letame.

Come piantare i carciofi

Ci sono diverse maniere per farlo: per mezzo dei germogli che si sviluppano alla base delle piante, i cosiddetti “carducci”, o con gli “ovuli” cioè parti di rizoma radicale provviste di gemme. A marzo si possono mettere a dimora i carducci, da cui si origineranno nuove piante. Si procede lavorando prima il terreno in profondità e concimandolo abbondantemente con compost e stallatico pellettato; poi si tracciano le file, distanti almeno 1 metro tra di loro e distanziando poi ogni carduccio circa 70-80 cm lungo la fila. I carducci vengono prelevati da piante madri, e quindi si possono procurare da vivaisti o da persone che già coltivano carciofi.